di badseeds
Percorrendo la strada che da Inverigo conduce a Lurago d'Erba, Villa Crivelli ci appare sulla destra immersa nel complesso di altri edifici storici abbandonati e nel verde dei giardini all'italiana e alla francese che la circondano. Su un lato della villa è ben visibile una nuova costruzione eretta a ridosso delle antiche mura, un'opera bollata dai cittadini di Inverigo come “ecomostro”.
Si tratta dell'autorimessa riservata agli appartamenti lussuosi che avrebbero dovuto sorgere all'interno della villa, una volta terminata la sua ristrutturazione. Un' opera molto diversa dal progetto approvato che vedeva la rimessa interrata e sovrastata da un muro ricostruito in armonia con il resto del complesso architettonico. Risultato: una colata di cemento armato circondata da gru e dai resti di un cantiere abbandonato.
L'edificio è stato costruito in un contesto, dichiarato "di notevole interesse pubblico quale bene paesaggistico" assieme al Viale dei Cipressi che attraversa la Villa e conduce al santuario di Santa Maria della Noce. Tutta l'area della villa è posta sotto la tutela della Regione Lombardia e del parco Valle del Lambro ma nonostante il luogo storico e l'entità dello scavo pare che i lavori siano stati eseguiti senza il parere della sovrintendenza ai beni archeologici.
Il fallimento nell'ottobre di quest'anno della società Spini & Zoja, che aveva l'incarico dei lavori e ha causato il blocco del cantiere è soltanto l'ultimo episodio di una storia ventennale che coinvolge tutta l'area e che inizia verso la fine degli anni 80 quando Agri Trade Srl acquista Villa Crivelli dall'allora proprietario, la famiglia Fumagalli Carulli.
Agri trade srl è una delle società di Giorgio Pozzi, ex Assessore ai trasporti attuale consigliere PDL in Regione Lombardia, e Presidente della Commissione territorio. Oltre a Pozzi sono soci di Agri Trade: la fallita Spini & Zoja e i proprietari delle Grafiche Mariano, individualmente e attraverso la loro controllata lussemburghese, la GM Italy Holding SA RL.
Nel 2000 la società Agri Trade firma con il Comune di Inverigo una convenzione che prevedeva una serie di opere di compensazione a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Tra queste: la cessione di una parte del parco all'italiana al comune, un parcheggio pubblico, un centro anziani, una piccola biblioteca da collocarsi all'interno degli edifici del Castrum, l'accesso regolato del pubblico alla visita dell'antico torchio (uno dei più grandi d'europa) e del teatro.
Infine, preservare l'apertura al pubblico del tragitto dello storico viale dei Cipressi che attraversa il giardino e delle terrazze della villa che dominano la valle. In cambio Agri Trade avrebbe ristrutturato la villa per adibirla a "borgo di lusso" con la creazione di unità abitative e alberghi.
La convenzione stipulata aveva una durata di 10 anni, entro i quali sarebbero dovuti terminare i lavori di ristrutturazione ed essere consegnate al Comune le opere previste.
Pur ricevendo i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Lombardia (469.236.040 di vecchie Lire) non succede niente fino al 2005, quando, con il parere favorevole del sovrintendete ai Beni Culturali, l'architetto Artioli, vengono approvati ed avviati i lavori di restauro.
L'incarico di dirigere i lavori, eseguiti dalla Hermes Restuari di Monza, viene affidato a Marcello Pozzi, fratello di Giorgio. I restauri destano non poche perplessità tra gli addetti ai lavori per via di interventi che agiscono massicciamente sulle strutture murarie, sugli affreschi, sulla larghezza delle finestre, sugli intonaci, sulle solette e sulle tramezze.
Nel 2008, in concomitanza con la candidatura del Comune di Inverigo al "Club dei Borghi più belli di Italia", vengono pubblicate sui giornali le foto che mostrano lo stato di avanzamento dei lavori e suggeriscono l'idea che presto Villa Crivelli potrà tornare a rivivere gli antichi splendori. Ma di lì a poco i lavori vengono di nuovo sospesi.
Quelli che negli ultimi anni hanno avuto accesso all'interno della Villa raccontano che alcuni di quei restauri sono già stati rovinati dalle intemperie e dai lavori per la costruzione degli appartamenti. Nessuno lo può certificare, nonostante le richieste di sopralluogo avanzate anche in consiglio comunale ad oggi non è possibile conoscere in che stato si trovi la villa al suo interno e la sovrintendenza non sembra intenzionata a far luce sulla vicenda. L'ultima ispezione che ha compiuto, avvenuta tra ottobre e novembre di quest'anno, ha potuto solo constatare lo stato di abbandono dell'antico torchio, esposto ai danni degli agenti atmosferici. Anche le segnalazioni inoltrate al FAI, fatte da semplici cittadini, per ora non hanno sortito alcun effetto.
Nel 2010, alla scadenza della convenzione, delle opere da consegnare al Comune c'era soltanto una debole traccia: una parziale sistemazione del giardino e il parcheggio non terminato. L'amministrazione comunale decise comunque di concedere un' ulteriore proroga alla Agri Trade, stipulando una nuova convenzione della durata di cinque anni, inserendo delle scadenze precise ma consentendo anche alcune varianti al progetto originale come ad esempio l'eliminazione della servitù pubblica di transito sullo storico tratto del viale dei cipressi che costeggia la Villa.
Ad oggi non è possibile sapere cosa ne sarà di Villa Crivelli, mentre il Comune timidamente ha avviato le procedure per incassare la fidejussione posta a garanzia dell'opera.
In Regione Lombardia è in discussione un disegno di legge di cui Pozzi è relatore, progetto che prevede l'erogazione di finanziamenti a soggetti pubblici e privati che intendano svolgere lavori di ristrutturazione all'interno dei borghi certificati dal "Club dei Borghi più belli d’Italia". Segno che la proprietà è a caccia di ulteriori aiuti pubblici per finanziare l'intervento immobiliare su Villa Crivelli.
Inverigo non è nuova ad operazioni di questo tipo che hanno il chiaro sapore della speculazione immobiliare finita male. Già a metà degli anni '90 l'immobiliare milanese Astaie presentò sull'area della ex Victory un progetto di nuova città satellite nella Valle del Lambro, con un piano che prevedeva persino la costruzione sulle aree a rischio esondazione, 1.364.000 metri cubi per circa 15.000 abitanti. Il progetto si arenò di fronte alla fiera opposizione di alcune associazioni di Inverigo. Una causa giudiziaria per diversi milioni di euro è ancora in corso tra la proprietà e il Comune.
In anni recenti, l'ondata di speculazione che ha investito questo territorio ricco di bellezze naturali e architettoniche faticosamente preservate, ha lasciato qua e là segni tangibili e duraturi del suo passaggio.
L'autorimessa abbandonata ai piedi di Villa Crivelli ne costituisce una immagine emblematica.
Chi è Giorgio Pozzi
Pozzi, conosciuto anche come il "re del mattone" è a capo di circa una quindicina di società, molte delle quali operano nel settore immobiliare. Una di queste la Pellicano Srl aveva come socio un'altro ciellino doc, Massimo Ponzoni, fino al sopraggiunto fallimento a seguito della nota inchiesta per bancarotta fraudolenta. Sullo sfondo un buco di oltre 600.000 euro. Un articolo de L'Espresso a firma Vittorio Malagutti dal titolo "Premiato clan lady Lombardia" ci racconta di un Pozzi affaccendato in svariate speculazioni immobiliari, come quelle di Cabiate e Varese, per fare un esempio.
Uomo di potere, vicino a Comunione e Liberazione, Giorgio Pozzi ama coniugare politica, affari e bel mondo (è nota la sua amicizia con Lele Mora e il suo nome comparirà anche nelle intercettazioni tra il Cavaliere e Nicole Minetti).
Nota della redazione: siamo alla ricerca di materiale documentale (video, foto) che possa attestare lo stato di degrado internamente a Villa Crivelli. Chiunque fosse in possesso di tale materiale è pregato di inoltrarlo alla redazione di infonodo (redazione@infonodo.org)
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Commenti
La BANDA DEL CEMENTO e ..... anche d'altro
Bello il video con la sfilata dell'accozzaglia di sciacalli che stanno devastando il paese.
Il Pozzi è anche socio in un'immobiliare che ha acquistato a MARIANO COMENSE, l'area dinanzi alla CASCINA MORDINA, nel Parco Locale Sovraccomunale della Brughiera.
Una zona ad alto valore ambientale e di notevole bellezza, con tanto di laghetti.
Ebbene IL CEMENTIFICATORE vorrebbe attuare sull'ex area Tragni, UN CENTRO BENESSERE CON TANTO DI RESORT (Mini appartamenti per i fruitori dello stesso) e strada asfaltata per accedervi, SAREBBE L'ENNESIMO SCEMPIO DELL'AMBIENTE e DEL TERRITORIO attuato da POZZI & C.
Nota: nella società, vi sono anche un assessore del Comune di Mariano che, guarda caso, ha espresso parere favorevole al progetto.
Questa banda di AFFARISTI SCRITERIATI, hanno ridotto la Brianza ad un vero e proprio SCHIFO URBANISTICO.
Quando ce ne liberereno? Possiamo solo sperare nella Magistratura ? E i cittadini, saranno così tonti da rinnovare loro la fiducia politica ?
E badate bene, questi non sono politici ma SOLO SPREGIUDICATI AFFARISTI !
due cose
come si chiama la società immobiliare? puoi indicare le coordinate google maps dell'area tragni?
cemento e..... tessere di partito
Giorgio Pozzi (per chi lo conosce detto lo "sciacallo'') si aggira per i paesi a guida PDL a promuovere la sua societa`,che forte di ''certe''conoscenze carismatiche di fatto fa cio`che vuole,varianti assurde comprese. Scelte politiche di amministratori locali fanno il resto. Cosa é disposto a fare un'amministratore comunale con tessera PDL per andare ai festini pre-elettorali con il Pozzi,accompagnato dai vari Formigoni,Lele Mora,e un sacco di donnine? Anche bendarsi gli occhi,come succede a Inverigo...a guida PDL ovviamente! Chiedetelo all'ex sindaco,..
cementificazione selvaggia e sospetta a Seregno
Ma perchè non parliamo anche di Seregno, regina della cementificazione in brianza, oggetto di un articolo anche su "L'Espresso", in cui si parlava ampiamente dei rapporti tra la mafia del Nord e l'amicizia con alcuni esponenti locali, tra cui il Sindaco, fotografato con il proprietario del Bar al Lazzaretto? Guarda caso proprio lì, davanti al bar, ora ceduto in gestione per allontanare i sospetti, è in atto una riqualificazione della piazza che procede da ormai quattro mesi. Il comune non ha soldi per ultimare le piazze come quella del mercato attuale, in attesa di piantumazione delle aiuole da ormai sette anni (due aiuole sono state addirittura asfaltate) ma li ha per abbellire gli spazi davanti alle proprietà dei mafiosi.